Oggi, le Nazioni Unite, l’Italia e il mondo intero commemorano il 25 novembre come la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Resa istituzionale nel1999 dall’Assemblea Generale ONU, invita governi, organizzazioni e media a sensibilizzare la società sulla violenza di genere.
Ed è in occasione di questa giornata che ci pare doveroso in qualità di associazione che si occupa di violenza sulle donne, fare il punto della situazione.
Il 5 giugno è stato pubblicato il rapporto ISTAT sulla violenza di genere relativo agli ultimi 5 anni, uno sguardo neutro ed impietoso sul fenomeno della violenza di genere. Percentuali, statistiche, numeri. Troppo alti, se dietro a questi riusciamo a vedere storie di donne violate, umiliate, ferite, vite private della loro liberta’.
Una donna su 3 tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita.
Ma che cosa si intende quando si parla di violenza ?
VIOLENZA FISICA non riguarda solo subire calci e pugni ma anche il lancio di oggetti, essere strattonata, sentirsi tirare i capelli essere rinchiusa o messa fuori di casa. VIOLENZA PSICOLOGICA consiste sì nell’essere umiliata, inseguita minacciata ma anche sopportare giornate di ‘musi’ e silenzi essere ingannata, ridicolizzata, non avere un aiuto per la gestione domestica o con i figli. Della VIOLENZA SESSUALE fanno parte anche le molestie sessuali verbali, quelle telefoniche incluse e i rapporti sessuali imposti all’interno di una relazione. La VIOLENZA ECONOMICA oltre ad essere privazione e controllo delle entrate, impedimento di una ricerca di un lavoro non avere il pagamento dell’assegno di mantenimento è anche essere lasciata all’oscuro delle risorse economiche familiari. Infine, per quanto riguarda i minori che “assistono”, la VIOLENZA ASSISTITA” non è solo costituita dal vedere l’atto violento ma anche le conseguenze dello stesso (lividi, graffi), sentire i rumori e le urla.
Il dato dell’indagine, già angosciante di per sé potrebbe essere peggiore nella realtà. Quante donne , alla luce di quanto detto potrebbero asserire di aver subito violenza? Tante, le donne lo sanno. E quante altre invece non si rendono conto che quello che stanno vivendo, subendo “è” violenza?
Le violenze più cruente avvengono per mano di partner, ex, familiari e amici di famiglia. E qui siamo chiamati a riflettere sulla nostra società, sui nostri rapporti personali, d’affetto, d’amore sui quali fondiamo le nostre vite. Che cosa li rende così aggressivi, distruttivi, pericolosi? Da dove dobbiamo ripartire? Dalla presa di coscienza che la violenza sulle donne è un problema che ci riguarda tutti, dalle istituzioni al privato cittadino. Dal bisogno di una cultura profondamente diversa che trovi luce tra le nostre ipocrisie e le nostre paure. Dal bisogno di disegnare un uomo e una donna diversi. Ridisegnare una società che faccia propri i principi del rispetto e dell’uguaglianza tra i generi, alla ricerca di un equilibrio di potere tra i due sessi.