Al 65° festival del cinema di Berlino è stato presentato fuori concorso il film “Cinquanta sfumature di grigio”.
Lee Marshall ,giornalista britannico che si occupa di viaggi e cinema,ha scritto un articolo per la versione online dell’ Internazionale e ve ne proponiamo alcuni passi , per riflettere.
“….Per me la scena più scioccante non è una delle tante (ma non tantissime) sequenze di sesso sadomaso raffinato e patinato, …è quella, invece, in cui, la mattina dopo la loro prima notte di amore, Anastasia scende nella cucina di Christian, e gli prepara la colazione. Vestita solo con una camicia da uomo, Anastasia ancheggia in modo sexy mentre sbatte le uova: perfetto simbolo di una donna liberata di oggi. Liberata, per i canoni del film, perché ha scelto lei di preparare le uova per l’uomo di cui si sta innamorando. Perché ha scelto lei di mettersi con lui pur sapendo che è uno a cui piace far male alle donne, sempre entro i limiti convenuti tra le due parti. Perché ha scelto lei, di non aprire mai un libro o accennare un singolo discorso culturale o politico nonostante la sua laurea in letteratura inglese.
… Cinquanta sfumature di grigio è un film tratto da un libro scritto da una donna, adattato per lo schermo da una donna e diretto da una donna, Sam Taylor-Johnson, ma le sue qualità artistiche e le sue firme al femminile non fanno altro che peggiorare le cose. Perché vuol dire che un film che prende il femminismo in volata e lo ributta verso l’età della pietra non verrà visto, da molti, per quello che è. È un film in cui la lotta femminista si riduce al tentativo di far innamorare e poi “rieducare” l’uomo che ti vuole solo legare, frustare e sculacciare, ma non solo, perché Christian Grey non ricorre agli abusi solo all’interno della sua “stanza segreta”. Dopo il primo incontro segue Anastasia a casa, installandosi in un albergo nei paraggi; quando lei commette l’errore di telefonargli da una festa, piomba lì nell’arco di qualche minuto, presumibilmente perché lei non ha disattivato il servizio localizzazione sul suo smartphone e lui, uomo potente, ha i suoi mezzi. Senza chiederle il permesso, fa vendere il suo vecchio Maggiolino e le regala una coupé rossa fiammeggiante. Le regala anche un nuovo computer per sostituire quello rotto – e la prima cosa che appare quando lei lo accende è un suo messaggio. Quando lei, finalmente preoccupata dal suo controllo ossessivo, torna da Seattle a Savannah, in Georgia, a trovare la mamma (a tre fusi orari di distanza), lui spunta dal nulla, appena dopo averle mandato un sms per dire che non doveva ordinare quel secondo cocktail. La sua reazione? L’accenno di un broncio, niente di più.Sappiamo tutti come si chiama questo comportamento. È violenza psicologica che può sconfinare in stalking. Il fatto che Anastasia accetti le avances di Christian non cambia niente: lui non le lascia lo spazio per prendere delle decisioni veramente libere. E lei, tornando sempre da lui, diventa la classica vittima di abusi recidiva. L’idea che una donna può aggiustare un uomo “rotto” con la sola forza dell’amore è una classica illusione, presente in tanti casi di violenza domestica…….In Gran Bretagna, un gruppo che si chiama “50 shades of domestic” stanno organizzando una protesta per l’anteprima del film a Londra. Negli Stati Uniti è stata lanciata una campagna dal nome “ 50 dollar not 50 shade”, per incoraggiare le persone a donare 50 dollari alle associazioni che combattono la violenza domestica invece di spenderli al botteghino. Sono piccole iniziative che probabilmente saranno schiacciate dal rullo compressore del battage mediatico intorno al film, ma sono importanti.”
Questo invece e’ il commento di una nostra socia:
“Non so se l’avete visto questo film, io sono andata, per cultura sociale.Sapevo già la storia, me l’avevano raccontata donne impazzite, “erotizzate” da Mister Grey sapevo quindi che non mi sarebbe piaciuto. Ma è andato oltre, mi ha disgustata.
E’ davvero questo che ancora sognano le donne? Il principe azzurro con tanto denaro che le faccia sentire importanti, e non importa se con qualche vizietto che fa un po’ male, tanto poi l’amore vince sempre! Mamma mia ragazze, quanto lavoro deve essere ancora fatto!”