Giovedì 28 Aprile è stato un giorno di festeggiamenti.
La dott.ssa Anna Parenti ha conseguito la laurea in INFORMATICA UMANISTICA presso l’ Università di Pisa presentando la tesi “Realizzazione coordinata dell’ associazione antiviolenza Le amiche di Mafalda”
Grazie a lei ora abbiamo il sito internet costruito con lavoro, impegno e tanta volontà. Abbiamo rinnovato il nostro logo e aggiornato la pagina Facebook
E’ stato un onore per noi ma soprattutto un enorme piacere vivere assieme quest’avventura
Grazie Anna e Tanti auguri Dottoressa.
Lavoro e precariato, migrazione di massa e integrazione, femminicidio e violenza domestica. Sono questi i temi al centro del XVI Congresso nazionale dell’Unione Donne in Italia (UDI) in programma a Roma il 6 e 7 maggio presso l’Auditorium di via Rieti 13 e l’8 nella sede dell’UDI in via della Penitenza a ROMA.
Per maggiori dettagli vai a: http://www.zeroviolenza.it/component/k2/item/74025-donne-e-femminismo-nel-mondo-che-cambia-xvi-congresso-udi
La sentenza di assoluzione piena dell’autore del femminicidio di Sandra Fillini a Castelnuovo ci lascia senza parole. Lo sgomento, la rabbia e la paura che una tale sentenza provoca in tutte le donne che in questi lunghi anni hanno lottato contro le discriminazioni e la violenza di genere, non possono essere riassunte in poche righe. Con questa sentenza una donna è stata uccisa con efferatezza non una, ma due volte. E con lei centinaia di donne italiane che ogni anno perdono la vita per mano di uomini che dicono di amarle. E con loro tutte le donne che vogliono vivere serenamente la loro vita. Questa sentenza non solo legittima ampiamente e inspiegabilmente un omicidio commesso da un uomo su una donna creando un pericoloso precedente in giurisprudenza, ma rende lo spazio pubblico e privato in cui una donna dovrebbe poter vivere senza incorrere in aggressioni e violenza, ancora più fragile e pericoloso.
Il femminicidio è l’ uccisione di una donna, da parte di un uomo, che come le cronache nazionali raccontano ininterrottamente, è spesso il marito o l’ex, il compagno o l’ex, il fidanzato o l’ex, uomini che non accettano la scelta delle donne di essere se stesse. Non può esistere scusa, discolpa, analisi circostanziale che possa giustificare un atto del genere. E uno stato che giustifica tali crimini, non può dirsi civile.
Associazione “Le amiche di Mafalda”
Sportello antiviolenza Alta val di Cecina
Di seguito l’articolo su Il Tirreno:
http://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2016/04/12/news/uccise-la-moglie-che-voleva-separarsi-assolto-1.13284740
Arriva l’app per una geografia di genere a Roma.
Un’applicazione tutta dedicata alle donne a Roma.
Lo scopo è quello di arendere più accessibili le informazioni di cui una donna può avere bisogno quotidianamente per vivere la città di Roma, per orientarsi in modo semplice tra servizi e attività.
Per saperne di più:
http://www.ingenere.it/articoli/roma-appia-app-donne-citta
Alle ragazze di oggi dice: «Chi non va a votare poi non può lamentarsi se le cose vanno male»
Tosca Giordani, partigiana trentina della Vallagarina, intervistata sul quotidiano indipendente ladige.it racconta il suo primo voto e la sua grande emozione.
Vi consigliamo di leggere l’intera intervista a questo indirizzo web: http://www.ladige.it/popular/lifestyle/2016/03/06/tosca-giordani-classe-1922-ricorda-emozione-quando-vot-prima-volta-era
Diffondiamo con molto piacere questo video de Le Voltapagina ( Maria Giovanna Chiavaro, Emma Baeri e Laura Distefano) che ci raccontano come “Anche la cancellazione è violenza” (dal titolo del progetto): ci guideranno alla scoperta di scienziate, artiste, letterate, filosofe che hanno dato un grande contributo alla nostra cultura ma delle quali non c’è memoria nei libri di testo.
Fonte: http://www.casadelladonnapisa.it/anche-la-cancellazione-e-violenza/
LA BISBETICA DOMATA, una delle commedie drammaturgicamente più esili di Shakespeare, ma la messa in luce dell’attualità di alcune chiavi di lettura, hanno fatto di questo lavoro una sfida affascinante.
Dopo i mesi in sala prove a lavorare perché l’idea si facesse scena , si perfezionasse di scrittura in scrittura, di limatura in limatura, dopo i tanti gesti, suoni ed immagini scelti e scartati, si è arrivati al debutto, al momento prima della realizzazione, in quel silenzio improvviso e sospeso della sala che precede la messa in scena.
Ecco il video:
Oggi, le Nazioni Unite, l’Italia e il mondo intero commemorano il 25 novembre come la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Resa istituzionale nel1999 dall’Assemblea Generale ONU, invita governi, organizzazioni e media a sensibilizzare la società sulla violenza di genere.
Ed è in occasione di questa giornata che ci pare doveroso in qualità di associazione che si occupa di violenza sulle donne, fare il punto della situazione.
Il 5 giugno è stato pubblicato il rapporto ISTAT sulla violenza di genere relativo agli ultimi 5 anni, uno sguardo neutro ed impietoso sul fenomeno della violenza di genere. Percentuali, statistiche, numeri. Troppo alti, se dietro a questi riusciamo a vedere storie di donne violate, umiliate, ferite, vite private della loro liberta’.
Una donna su 3 tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita.
Ma che cosa si intende quando si parla di violenza ?
VIOLENZA FISICA non riguarda solo subire calci e pugni ma anche il lancio di oggetti, essere strattonata, sentirsi tirare i capelli essere rinchiusa o messa fuori di casa. VIOLENZA PSICOLOGICA consiste sì nell’essere umiliata, inseguita minacciata ma anche sopportare giornate di ‘musi’ e silenzi essere ingannata, ridicolizzata, non avere un aiuto per la gestione domestica o con i figli. Della VIOLENZA SESSUALE fanno parte anche le molestie sessuali verbali, quelle telefoniche incluse e i rapporti sessuali imposti all’interno di una relazione. La VIOLENZA ECONOMICA oltre ad essere privazione e controllo delle entrate, impedimento di una ricerca di un lavoro non avere il pagamento dell’assegno di mantenimento è anche essere lasciata all’oscuro delle risorse economiche familiari. Infine, per quanto riguarda i minori che “assistono”, la VIOLENZA ASSISTITA” non è solo costituita dal vedere l’atto violento ma anche le conseguenze dello stesso (lividi, graffi), sentire i rumori e le urla.
Il dato dell’indagine, già angosciante di per sé potrebbe essere peggiore nella realtà. Quante donne , alla luce di quanto detto potrebbero asserire di aver subito violenza? Tante, le donne lo sanno. E quante altre invece non si rendono conto che quello che stanno vivendo, subendo “è” violenza?
Le violenze più cruente avvengono per mano di partner, ex, familiari e amici di famiglia. E qui siamo chiamati a riflettere sulla nostra società, sui nostri rapporti personali, d’affetto, d’amore sui quali fondiamo le nostre vite. Che cosa li rende così aggressivi, distruttivi, pericolosi? Da dove dobbiamo ripartire? Dalla presa di coscienza che la violenza sulle donne è un problema che ci riguarda tutti, dalle istituzioni al privato cittadino. Dal bisogno di una cultura profondamente diversa che trovi luce tra le nostre ipocrisie e le nostre paure. Dal bisogno di disegnare un uomo e una donna diversi. Ridisegnare una società che faccia propri i principi del rispetto e dell’uguaglianza tra i generi, alla ricerca di un equilibrio di potere tra i due sessi.
“Il London film festival ha annunciato che quest’anno sarà l’anno della donna forte”, dice la regista britannica Chanya Button.
Ma cosa vuol dire questa espressione? E perché viene usata troppo e male?
Il video del Guardian: http://www.internazionale.it/video/2015/10/28/basta-donna-forte
Recentemente si è parlato molto in Italia di “gender” (ci sono state anche manifestazioni di piazza), ma lo si è fatto in modo strumentale e improprio, facendo riferimento a una fantomatica “teoria del gender” che starebbe diffondendosi nelle scuole e che inciterebbe bimbi e bimbe all’omosessualità se non alla transessualità.
Noi che lavoriamo nelle scuole in progetti di educazione alle differenze abbiamo avuto un assaggio di quanto queste assurde teorie si stiano diffondendo tra i genitori.
Vi consigliamo a proposito l’articolo di Chiara Saraceno uscito su Repubblica:
http://www.zeroviolenza.it/rassegna/pdfs/21Jun2015/21Jun201508c3b16463d4b3c242354bf62cf3cfd1.pdf