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La violenza sulle donne non si arresta durante un’epidemia

Il quotidiano Il Tirreno, in data 28 marzo scorso, pubblica una notizia relativa a una donna di Volterra che, dopo aver chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per essere stata aggredita dal marito, è stata accompagnata al Pronto Soccorso da cui poi è stata dimessa in assenza di lesioni fisiche evidenti.

In questo articolo, però, la giornalista non si è limitata a descrivere il fatto di cronaca ma si è spinta anche a commentare l’accaduto. Prima minimizzando l’episodio e riducendolo a “banale lite” senza gravi conseguenze fisiche per la donna coinvolta. Poi mettendo in discussione la versione della donna maltrattata affermando che la veridicità della sua versione sia tutta da dimostrare. Infine, giustificando l’aumento degli episodi di tensione all’interno delle famiglie, perché la quarantena obbligata che molte persone stanno vivendo è motivo di stress e qualcuno può facilmente “perdere la pazienza” e prendersela con i familiari.

Sicuramente l’isolamento forzato favorisce la manifestazione e l’intensificazione di atti violenti dentro alle mura domestiche, ma non per questo tali episodi possono essere descritti come “un segno dei tempi”, suggerendo un’idea di normalità.


La violenza sulle donne non è normale, mai.
Nemmeno durante un’epidemia.

 

Al contrario, per le donne che subiscono violenze (non necessariamente fisiche ma non per questo meno devastanti), l’isolamento e la convivenza forzata aggravano la condizione di pericolo, mentre diminuiscono le opportunità di sostegno e accompagnamento da parte di Centri Antiviolenza e istituzioni.

Questo modo di fare informazione, il linguaggio utilizzato e il modo in cui i fatti vengono descritti, contribuisce ad alimentare una cultura che giustifica la violenza su donne e minori. Inoltre, contribuisce a sottovalutare e nascondere un problema reale che, dati alla mano, sta mostrando un incremento preoccupante in questi ultimi due mesi.

Chiediamo di usare un linguaggio che non giustifichi e banalizzi la violenza ma, al contrario, che metta in risalto attraverso un’analisi giornalistica corretta, che in tempi difficili come quello attuale la violenza sulle donne, come dimostrato da moltissimi studi e ricerche, non diminuisce. Ha bisogno invece di un’attenzione speciale per la ricerca di soluzioni alternative di supporto e di accompagnamento delle donne che vogliano uscire dalla violenza.

La nostra associazione ha inviato direttamente al direttore del Tirreno questa lettera per segnalare l’articolo.

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