Forse non tutti sanno che l’8 di Marzo ricorre ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono ancora oggetto in molte parti del mondo, compresa l’Italia. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, ma negli anni questa ricorrenza ha perduto la sua forte connotazione politica e sociale: così, nel secondo dopoguerra, cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton avvenuto nel 1908 a New York, (facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911 nella quale morirono 146 lavoratori di cui 123 donne), altre versioni citavano la violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857, mentre altre ancora riferivano di scioperi o incidenti avvenuti a Chicago, a Boston o a New York. In realtà, si tratta del risultato di profonde lotte politiche e sociali, portate avanti per lunghi e difficili tempi, da donne coraggiose in diverse parti del mondo che portarono anche alla risoluzione 3010 del 18 dicembre 1972, con cui l’ONU proclamò il 1975 “Anno Internazionale delle Donne” e propose ad ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”. L’8 marzo, che già veniva festeggiato in alcuni paesi, divenne la data ufficiale di molte nazioni. In Italia, fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera, e con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, secondo un’idea di Teresa Noce, di Rita Montagnana e di Teresa Mattei.
Con questa forte memoria storica, l’Associazione Le amiche di Mafalda, che gestisce un centro antiviolenza per l’Alta Val di Cecina dal 2009 e che si occupa da allora di sostenere iniziative a sostegno dei diritti delle donne, invita la cittadinanza ad essere presente domenica 8 marzo, in Piazza de’Priori, alle 16 e 30 per partecipare a “Lotto di Marzo: insieme contro gli stereotipi”. Si tratta di una sorpresa che vedrà coinvolte l’Associazione culturale CREARTI Time di Cecina, le insegnanti di danza Antonella Gamberucci e Petya Petkovi rispettivamente alla Piscina Comunale ed alla Palestra Piramide di Cecina Petyia, e un nutrito gruppo di studenti del Liceo Carducci di Volterra, con i quali l’associazione collabora per promuovere il loro progetto ‘Vai Oltre’. Tutte queste persone diverse tra loro, si sono messe assieme per celebrare questa memoria e per far conoscere i servizi e le attività dell’associazione a favore di donne che si trovassero coinvolte in situazioni di violenza. Proprio per questo è stato scelto il tema degli stereotipi: per sottolineare come i pregiudizi e i preconcetti relativi alle donne possano ingabbiarle in ruoli e situazioni di infelicità, anche di violenza.
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http://www.leamichedimafalda.it/?event=il-flash-mob-de-le-amiche-di-mafalda
Vi aspettiamo.